Reports on E-learning, Media and Education Meetings
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<p>R-EMEM publishes the proceedings of the annual EMEM conference</p>Italian e-Learning Associationen-USReports on E-learning, Media and Education MeetingsUno strumento online di tipo aperto per supportare la condivisione di pratiche nel settore infermieristico
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135083
<p>Questo contributo presenta il framework concettuale dell’Open Online Tool, uno strumento basato sull’integrazione di Moodle e Mahara, pensato per supportare la condivisione di pratiche nel settore infermieristico e sviluppato nell’ambito del progetto ENhANCE. Il modello formativo che ispira l’OOT propone un approccio misto (blended) che si fonda su quattro elementi caratterizzanti: apprendimento attivo e collaborativo, auto-regolazione dell’apprendimento, gamification e continuità tra apprendimenti formali, non formali e informali. Nell’ambito di tale approccio, le componenti pedagogica e tecnologica alla base dell’OOT agiscono sinergicamente per valorizzare le dimensioni della conoscenza disciplinare legata all’agire professionale dell’infermiere in formazione. In particolare, allo scopo di promuovere in modo “gamificato” comportamenti di auto-regolazione dell’apprendimento tra gli infermieri, sono stati implementati due plugin ad hoc: My 4Cs Dashboard e Nurse Sally’s 4Cs Dashboard. Una prima sperimentazione dell’OOT è prevista nell’ambito di un percorso e-learning internazionale con destinatari insegnanti e formatori coinvolti nella formazione di infermieri, nel periodo maggio-luglio 2019. Il testing e la validazione dello strumento consentiranno di verificarne l’efficacia a fronte degli obiettivi di progettazione.</p>Flavio ManganelloKostas VassilakisNikos PapadakisFrancesca Pozzi
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2019-10-312019-10-31817I MOOC di EduOpen: analisi dei tassi di completamento e learning analytics
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135133
<p><em>Le linee di ricerca maggiormente diffuse sulla Distance Education e connesse alla diffusione dei Massive Open Online Courses (MOOCs) possono essere ricondotte, secondo alcuni studia tre aree/livelli che riguardano i sistemi di formazione a distanza (macro), la gestione e l’organizzazione dei sistemi tecnologici (meso) e i modelli di insegnamento e apprendimento nella Distance Education (micro). Nel livello Meso (25,6%) rientrano aree di ricerca connesse ai tassi di abbandono, ai processi di innovazione e utilizzo delle tecnologie didattiche. La ricerca ha evidenziato la necessità di indagare maggiormente questi ultimi aspetti strettamente legati alla progettazione dei MOOC. Su questi elementi si è focalizzata la prima fase della ricerca oggetto del contributo, dall’analisi dei dati prodotti dal sistema di learning analytics del Portale EduOpen (percentuali di completamento; tassi di abbandono nei corsi; analisi delle percentuali di completamento legate alle modalità di erogazione dei corsi) che ha coinvolto nella prima fase tutti i corsi presenti nel Portale (numero di utenti superiore ai 54000; 258 MOOCs; 30 Pathway), l’obiettivo è stato quello realizzare uno studio sulla tipologia di corsi, categorie, numero di iscritti ecc. e di esaminare le differenze nelle percentuali di completamento dei corsi rispetto alla modalità di erogazione (autoapprendimento e/o tutorata). </em></p>Katia SannicandroAnnamaria De SantisClaudia BelliniTommaso Minerva
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2019-10-312019-10-318813Tolleranza epistemologica: per una "eco-logia" degli ambienti virtuali (di apprendimento)
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135135
<p class="AbstractText">Nel presente contributo, approfondendo il concetto di tolleranza anche alla luce di quanto sostenuto nella Dichiarazionedell’ UNESCO in merito alla centralità di tale concetto in ambito educativo e didattico, si cercherà di prospettare un approccio metodologico funzionale ad accompagnare la costruzione di un modello di apprendimento cooperativo che possa gestire concretamente le criticità relazionali che emergono nelle attività di (piccoli) gruppi di lavoro abilitati a un utilizzo degli ambienti virtuali (di apprendimento); e che inoltre possa ottimizzare le (potenziali) opportunità didattiche offerte da tali contesti digitali. Si proverà quindi a delineare un’idea di tolleranza epistemologicamente fondata (ovvero mutuata dalle stesse logiche della scoperta scientifica) quale orizzonte “eco-logico” entro cui (e mediante cui) poter sviluppare percorsi formativi e proposte didattiche (effettivamente) cooperativi - ovvero, euristicamente efficaci nella gestione (sistematica e razionale) delle dinamiche di gruppo negli ambienti virtuali.</p>Stefano Moriggi
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2019-10-312019-10-3181419Corso online per Educatore Professionale Socio-Pedagogico già in servizio. Progettazione didattica, modello organizzativo e soluzioni tecnologiche
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<p>L’articolo presenta alcune prime riflessioni sull’andamento di un percorso formativo intensivo annuale in cui la strutturazione degli spazi degli insegnamenti ha contribuito a stimolare l’interesse e la partecipazione degli studenti</p>Chiara PanciroliLaura CorazzaLuca FerrariAnita MacaudaAndrea Reggiani
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2019-10-312019-10-3182024“Why so Serious?” Il Serious Game come strategia di feedback per i candidati non idonei
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135084
<p>Uno dei fattori che disincentiva la partecipazione dei candidati ai processi di selezione è il timore di non superare le prove, ma soprattutto di non ricevere una risposta riguardo l’esito. Considerando questo limite nel mondo del lavoro, lo studio parte dalla “teoria del feedback” (Lange, 1967) per rivisitarlo secondo due chiavi di lettura: una bio-fisiologica e l’altra comunicativa, tenendo conto dei cambiamenti generazionali della rivoluzione tecnologica. Il contributo parte dall’ipotesi che un atto comunicativo, soprattutto in una sede valutativa come quella di un colloquio di lavoro dove, nella maggior parte dei casi è necessario fornire un feedback negativo, diventa “scomodo” per i valutatori e stressante per i candidati non ammessi. Lo studio quindi, si pone l’obiettivo di elaborare teorie di intervento che possano integrare e supportare da un lato il modo di comunicare l’esito negativo da parte dei valutatori, dall’altro il processo apprendimento delle motivazioni del mancato superamento della selezione da parte del candidato, al fine gestire situazioni di stress. Sulla base di queste teorie di intervento, il contributo mira a sviluppare un’idea progettuale di Serious game di doppio feedback dell’esito di un colloquio di lavoro, con particolare attenzione al rapporto tra selezionatori e candidati non ammessi.</p>Sabrina MarzoConcetta Papacicco
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2019-10-312019-10-3182530Condizioni, motivazioni e percezioni dei partecipanti al MOOC RUIAP
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135199
<p>Il contributo descrive i risultati di una rilevazione che la RUIAP ha condotto sulle reazioni dei partecipanti al suo MOOC “Individuazione degli apprendimenti pregressi per la validazione e la certificazione delle competenze” erogato sul portale EduOpen. Il MOOC, dopo la sua prima edizione (2015-2016) curata da alcune delle università associate, nel 2016 è stato riprogettato per garantire la sostenibilità della sua erogazione e trasferito sul portale EduOpen. La riprogettazione ha portato al passaggio da un modello didattico ispirato all’approccio connettivista a un modello basato esclusivamente sull’auto-apprendimento. La rilevazione delle reazioni dei partecipanti è stata fatta per mezzo di un questionario somministrato online basato su diverse aree di indagine, dall’interazione con il portale, con le risorse educative e i contenuti, alla qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento. Per quanto è stato possibile il questionario riproduce le stesse aree di indagine del questionario somministrato alla fine della prima edizione (2015-2016). I risultati dell’indagine indicano che i partecipanti, che continuano a seguire numerosi il MOOC, apprezzano la modalità di auto-apprendimento con cui dal 2016 viene proposto sul portale EduOpen ma, allo stesso tempo, suggeriscono che esiste il bisogno di potenziare per quanto possibile la sua dimensione interattiva.</p>Luciano CecconiEmanuela Proietti
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2019-10-312019-10-3183139From desk to desktop: the integration between classroom and online teaching from the teachers' perspective
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135104
<p>The start@unito project of the University of Turin is a two-year-old project whose primary aim is to offer 50 open online university courses in various scientific, humanistic, economic and legal subjects. As Project Manager, research fellows with a coordinating role and LMS administrator, we assisted and supported teachers before, during and after the creation and the implementation of the online courses. We analyzed the biggest and most destabilizing changes brought forward by the transition and integration between classroom teaching and online teaching in order to understand how we can help to make transition and integration smoother. Our methodology relies on data gathered from training sessions, focus groups, a questionnaire given before and after the experience and a self-evaluation rubric. Our findings confirm the trends highlighted by the literature: on the one hand, professors are still hesitant to embrace online teaching because it is a challenging, time-consuming process that requires rethinking their role; on the other hand, professors are optimistic about the potential of online education; teaching online experiences seems to have a positive effect on classroom teaching as well, since it promotes more inclusive and interactive didactics along the classical one.</p>Marina MarchisioSergio RabellinoMatteo SacchetDaniela Salusso
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2020-01-132020-01-1384045Formare i futuri docenti alla competenza digitale: il Progetto ITELab
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<p class="AbstractText">Il contributo presenta l’esperienza di acquisizione di competenze digitali dei futuri insegnanti di scuola primaria dell’Università di Perugia nel primo studio pilota del progetto europeo ITELab (Initial Teacher Education Lab).</p>Floriana FalcinelliMina De SantisAlessia SignorelliMassimo Cimichella
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2020-01-132020-01-1384651The DEPIT APP: un'applicazione per il Learning Design
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<p class="AbstractText">Il contributo presenta il processo di sviluppo di un'applicazione in grado di produrre artefatti visuali per la progettazione didattica, pensata in base ai principi del Learning Design e del Visual Design.</p> <p class="AbstractText">L'app DEPIT (Designing for Personalisation and Inclusion with Technologies) nasce da un'indagine per far emergere i bisogni dei docenti a livello di progettazione e si sviluppa in forma di generatore di Graphic Organizer condivisi tra docenti e studenti, in grado di reificare e sostenere il processo didattico in termini di organizzazione, orientamento, allineamento, coerenza tra macro e microprogettazione.</p> <p class="AbstractText">La sperimentazione condotta mette in evidenza la trasformatività dell'app prima, durante e dopo l'azione didattica e coinvolge tanto la disposizione all'apprendimento dei discenti, in termini di orientamento e di consapevolezza nei percorsi didattico-disciplinari, quanto la postura del docente, sia a livello di organizzazione e gestione del processo di insegnamento-apprendimento, sia di riflessività in azione e sull'azione.</p>Maila PentucciChiara LaiciLorella GiannandreaPier Giuseppe Rossi
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2020-01-132020-01-1385257E-portfolio e lifelong learning: uno studio sul design dei dispositivi valutativi tra formale e informale
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<p class="AbstractText">L’articolo approfondisce l’uso dell’e-portfolio come dispositivo formativo nei percorsi di formazione continua in contesto universitario. All’interno del corso di formazione per Educatore Professionale Socio-Pedagogico dell’Università di Firenze, l’e-portfolio è stato utilizzato per facilitare processi di riflessività sull’identità professionale e sul percorso formativo con un’attenzione alle caratteristiche specifiche del target, costituito da lavoratori in formazione. Nel contributo viene illustrato il processo di ricerca e sviluppo attraverso il quale è stato creato l’e-portfolio: adottando l’approccio della Design-Based Research, sono stati realizzati diversi cicli di design seguiti da momenti di validazione o consolidamento che hanno visto in fase iniziale anche la partecipazione attiva di educatori esperti.</p>Isabella BruniMaria RanieriElena Gabbi
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2020-01-132020-01-1385863Il Modello "Pedagogy-Space-Technology" come Framework strategico a supporto dell'innovazione didattica
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135110
<p><em>L’articolo presenta come il modello “Pedagogy-Space-Technology” possa costituire un punto di riferimento per lo sviluppo di un ecosistema favorevole alla generazione di processi di innovazione didattica in ambito universitario.</em></p>Daniela CasiraghiSusanna SancassaniAlessandra TomasiniPaola CortiFederica Brambilla
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2020-01-132020-01-1386469Apprendimento cooperativo e cittadinanza digitale: il caso di Social Book Creator
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135111
<p>Il contributo descrive la sperimentazione, attualmente in corso, di una nuova Web App, Social Book Creator (SBC), progettata per essere uno strumento e una metodologia didattica a supporto di insegnanti ed educatori che operano nella scuola. SBC ha come principi cardine l’apprendimento collaborativo e lo sviluppo di competenze digitali, in accordo con le Raccomandazioni del Consiglio dell’Unione Europea. Vuole diffondere l’utilizzo di Risorse Educative Aperte nelle attività didattiche, grazie alla possibilità di produrre materiali altamente accessibili per studenti e studentesse con Bisogni Educativi Speciali. L’applicazione si compone di un editor online di ebook e di un repository di contenuti digitali in condivisione. Sarà disponibile gratuitamente online e sarà possibile accedervi attraverso un indirizzo di posta elettronica, oppure attraverso le credenziali di un indirizzo di posta elettronica facente parte di un dominio accreditato a G-Suite for education.</p>Paolo MartinelliFlavia Politi
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2020-01-132020-01-1387075Le competenze trasversali nella formazione universitaria: un percorso online di sviluppo delle soft skills per l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani neolaureati
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135161
<p>Resilienza, Ottimismo, Determinazione e Autoefficacia sono, con l’Intelligenza emotiva, i costrutti alla base di esperienze assai significative nel panorama internazionale per lo sviluppo personale, organizzativo e sociale: descriviamo un percorso di formazione online per gli studenti universitari basato sui contributi teorici della Psicologia positiva e del Positive Organizational Behavior e mirato allo sviluppo di competenze trasversali fondamentali per l’inserimento nel mondo del lavoro.</p> <p>Questa iniziativa nasce dall’analisi della richiesta di competenze trasversali per l’inserimento nel mondo lavoro in Italia, oltre che in Europa e nel mondo, e della situazione della formazione universitaria italiana in materia di soft skills.</p> <p>Nasce da un’idea innovativa che coniuga i principi di instructional design la cui efficacia si basa su prove di evidenza empirica, con le migliori pratiche di training di Capitale Psicologico e con le più efficaci Positive Interventions anch’esse basate su prove di efficacia.</p>Viviana ChignoliEugenia LeoneFrancesco CarboneAlfonso CarotenutoAlberto De Lorenzi
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2020-01-132020-01-1387681Analisi preliminare per la definizione di un sistema predittivo per il completamento dei Mooc di EduOpen
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135158
<p>Obiettivo dello studio è costruire un sistema predittivo (e adattivo) che, in un ambiente digitale di apprendimento, stima (predice) il “completamento del corso” in funzione delle caratteristiche anagrafiche, motivazionali, comportamentali degli studenti.</p> <p>La piattaforma individuata per la ricerca è EduOpen, portale italiano per l'erogazione di Mooc. In particolare, l'analisi si riferisce a 7 Mooc che differiscono fra loro per categoria, livello, lingua, durata, modalità di erogazione.</p> <p>Nei corsi è stato somministrato un questionario nominale composto da 15 domande a risposta chiusa che ha consentito di identificare genere, età anagrafica, titolo di studio, profilo motivazionale e altre variabili di riferimento da studiare insieme a quelle inerenti i comportamenti degli utenti (svolgimento delle attività, numero di click) e correlare con le variabili dipendenti individuate nel completamento del corso e nella percentuale di completamento delle attività. Tale processo che permette di selezionare le variabili indipendenti dal set disponibile è il passo preliminare all’individuazione della forma funzionale (o parametrica) che descrive la relazione tra le modalità d’uso dell’ambiente digitale di apprendimento, il profilo degli utenti e le caratteristiche di erogazione dei corsi.</p>Annamaria De SantisKatia SannicandroClaudia BelliniTommaso Minerva
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2020-01-132020-01-1388287La gestione del dato personale negli ambienti e negli strumenti di analisi dell’apprendimento
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135156
<p>In seguito dell’entrata in vigore del regolamento europeo e del D. Lgs. 101 del 2018 (che ha armonizzato il D. Lgs. 196 del 2003) e dopo i provvedimenti e i pareri del Garante italiano della privacy, il quadro normativo sulla gestione del dato personale si è necessariamente evoluto rispetto al passato. Tali mutamenti impongono una nuova attenzione all’utilizzo dei dati personali nei contesti di apprendimento, sia per l’attività di analisi sui dati personali, aggregati grazie ai Learning Management System, sia per la semplice gestione quotidiana delle informazioni degli utenti nel rispetto del diritto alla trasparenza. L’evoluzione tecnologica permette infatti di trattare e conservare una grande quantità di dati personali e di sviluppare ricerche nel campo dell’educazione proprio intorno ad essi: i nuovi software utilizzati negli istituti di formazione, le piattaforme online e gli strumenti in cloud ruotano intorno al dato personale.Obiettivo del presente lavoro è approfondire il legame tra privacy ed educazione a partire dalla normativa di settore fino a proporre soluzioni tecniche per una corretta gestione del dato personale durante il lavoro svolto dagli attori accademici, particolarmente nel campo dell’e-Learning.</p>Claudia BelliniAnnamaria De SantisKatia SannicandroTommaso Minerva
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2020-01-132020-01-1388893@apprendere digitale
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<p><strong>Abstract</strong></p> <p>Il presente contributo intende descrivere un intervento didattico che si realizzerà presso l’Istituto Comprensivo Pascoli-.Santa Chiara di Foggia. A seguito della partecipazione ad un bando ministeriale per la realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi #PNSD-AZIONE#7, il suddetto istituto ha ottenuto il finanziamento per allestire ambienti di apprendimento secondo un ecosistema olistico che consideri i docenti, gli studenti, il contenuto e le risorse. Partendo dalle relazioni organizzative di questi quattro elementi, il setting didattico sarà organizzato su principi e pratiche didattiche innovative che permettano agli studenti di essere attori del loro apprendimento, ai docenti di sintonizzarsi sulle motivazioni degli studenti e di cogliere le differenze individuali promuovendo l’interconnessione orizzontale tra aree di conoscenza e discipline. Il termine innovativo che designa il progetto @apprendere digitale indica uno spazio sia fisico che virtuale che arricchisce il contenuto della didattica di risorse digitali fondate sulla realtà virtuale ed aumentata. Il setting realizzato si configurerà come smart per la didattica, un ecosistema di apprendimento che rafforzerà l’interazione tra studenti-docenti-contenuti e risorse.</p>Anna Erika EnaBrigida Clemente
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2020-01-132020-01-13894100Editoria digitale e Digital Learning: un nuovo modello di integrazione nella didattica accademica
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<p class="AbstractText">Creare sinergia tra i diversi attori che popolano lo scenario della didattica, in particolar modo in ambito accademico, ed accrescere il valore delle risorse di cui i singoli stakeholder sono portatori, mettendoli a fattor comune per realizzare un più ampio obiettivo congiunto. Questa è l’idea alla base dell’iniziativa sperimentale che intendiamo illustrare in questo contributo. Nello specifico il presente contributo intende raccontare l’esperienza che ci ha portati a sperimentare un nuovo modello di integrazione delle risorse digitali e che vede come protagonisti da un lato un'importante casa editrice, Pearson Italia, dall’altra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. La sperimentazione in oggetto individua il suo focus in due elementi chiave: la massima granularizzazione dei contenuti editoriali e l’univocità dell’ambiente all’interno del quale si realizza l’esperienza dell’utente.</p>Marzia Di FrancescoGiorgio RivaMarco BondiPaolo RoncoroniEmiliano BiondoGiordano Vecchi
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2020-01-132020-01-138101106Il Digital Interactive Storytelling nella Didattica della Matematica con le Tecnologie
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<p><em>In questo lavoro presentiamo alcune risultanze del progetto PRIN 2015 “Digital Interactive Storytelling in Mathematics: a competence-based social approach”, che ha come obiettivo la definizione di una metodologia socio-costruttivista per la didattica della matematica orientata alle competenze. Da un punto di vista matematico, il progetto ha come focus l’avvio degli studenti alla modellazione algebrica, al saper congetturare, argomentare e dimostrare in matematica. La metodologia proposta fa largo uso degli ambienti di e-learning (Moodle) per organizzare e monitorare le articolate attività collaborative, all’interno di un framework narrativo arricchito con mediatori semiotici digitali.</em></p>Giovannina AlbanoCristina CoppolaUmberto Dello IaconoGiuseppe FiorentinoMaria PoloAnna Pierri
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2020-01-132020-01-138107110Il ruolo delle tecnologie nelle piccole scuole montane
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<p><em>In questo contributo si analizza il modello “Piccola Scuola come Comunità Educante” sviluppato da INDIRE, focalizzando l’attenzione sul ruolo che le tecnologie possono rivestire nelle piccole scuole montane. Il modello si fonda sui risultati di alcune ricerche intervento condotte negli ultimi due anni scolastici con un campione di pluriclassi di due istituti comprensivi del Piemonte.</em></p> <p><em>Applicando l’approccio della design-based research, dopo aver individuato le problematiche delle scuole coinvolte, sono state condotte una serie di sperimentazioni atte non solo a risolvere le problematiche riscontrate, ma anche a migliorare le pratiche didattiche, mettendo in comunicazione le scuole coinvolte e incrementando l’uso delle tecnologie. Dalla ricerca empirica condotta nel primo anno è sfociato il modello teorico della “Piccola Scuola come Comunità Educante” che è in corso di perfezionamento e di validazione sulla base dei risultati raggiunti nell’ambito della sperimentazione condotta nell’anno corrente.</em></p> <p><em>Nel contributo si presentano esempi concreti tratti dalle attività sperimentate con le scuole partecipanti alla ricerca, a partire dai quali si estrapolano le principali funzioni organizzative e didattiche che le tecnologie possono assolvere in questi contesti, evidenziando le problematiche legate al loro impiego e le possibili soluzioni alla luce dell’esperienza realizzata.</em></p>Michelle PieriManuela Repetto
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2020-01-132020-01-138111116Practices, training and skills needs of digital teachers. A comparative research
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<p>The European Commission (2013) recalls the educational agencies to a great challenge: developing appropriate digital skills in learning-teaching practices through lifelong wide learning policies, aimed at recovering the digital gap in comparison with the international players, which hold the leadership in this sector. With the reviewed European framework Key competences for lifelong learning (2018), the European institutions underline the need to develop attitude and skills throughout life, so that citizens can have a personal development and an active participation in society, but, above all, to face demands of an ever-changing world of work. The essay intend to review both social and organization innovation and pedagogical-methodological approaches.The essay is part of a wider qualitative and quantitative research realized by Universities and VET providers participated in research, coming from Italy, England, Finland, Romania and Spain. It focuses on the most important results gathered by an exploratory comparative survey, concerning practices, training and skills needs of teachers.</p>Emanuela ProiettiMaria Chiara De Angelis Stefania Capogna
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2020-01-132020-01-138117122Smartphone addiction e percezione delle fake news degli studenti universitari: esiste una correlazione?
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<p align="justify"><span style="color: #000000;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><em>L’utilizzo dello smartphone nelle fasce di età più giovani è ormai pervasivo e frequente sopratutto per quanto riguarda la fruizione dei contenuti dei vari Social Networks. Questa sovraesposizione costante a flussi informativi che necessitano di elaborazioni cognitive molto veloci può provocare la diminuzione dell’attenzione nella valutazione dei contenuti. La ricerca ha analizzato le percezioni di 60 studenti di un Corso Magistrale per verificare se esiste una correlazione tra l’uso eccessivo dello smartphone e la gestione consapevole delle fake news in cui essi si possono imbattere navigando su Web o nei Social Network. L’analisi del questionario sottoposto agli studenti pur evidenziando una “smartphone addiction” percepita con varia intensità da più del 50%, non ha rilevato una correlazione significativa nella gestione e riconoscimento delle fake news.</em></span></span></p>Corrado Petrucco
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2020-01-132020-01-138123127Drawings as a tool for assessment of cultural heritage understanding
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<p><em>Drawings often are for younger pupils a crucial way to express themselves but are seldom used as a tool of assessment and evaluation. We decided to use them to understand the impact of AR and MR technology heritage education on 132 students of the fifth primary school grade in Verona. We developed a way to analyse students’ drawings based on the frequency of the subject and on Jonassen’s rubrics for assessing system dynamics models which helped us in support and better understand the other quantitative data we gathered during the research.</em></p>Daniele AgostiniCorrado Petrucco
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2020-01-132020-01-138128133Una esperienza di digital curatorship in un contesto multiculturale
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<p>Il Museo Digitale, inteso come zona di democratizzazione nella quale relazioni di alterità e costruzioni di identità sono prodotte, cioè, forme di riconoscimento delle affiliazioni emotive locali, regionali e nazionali, per sua stessa natura, è anche facilmente accessibile, dinamico e interattivo. Si tratta di un dispositivo che rispecchia la vita quotidiana e la cultura delle diverse comunità, minoranze etniche e gruppi emarginati.</p> <p>Il presente contributo, partendo da una panoramica sulle funzioni fondamentali di salvaguardia del museo contemporaneo, attraverso un’analisi degli attuali bisogni in termini di competenze e risorse umane, illustra un’esperienza di digital curatorship museale all’interno di un contesto multiculturale, con la presenza di minoranze e differenze etniche. Il caso di studio, in particolare, riguarda un piccolo museo situato in un’Università pubblica nel sud del Brasile. Nello specifico, si propone un esempio di collaborazione all’interno di un gruppo di ricerca multiculturale, con il supporto di un Digital Strategy Manager esterno, con il fine di proporre un modello interattivo e digitale di fruizione museale.</p>Sara Perrella
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2020-01-142020-01-148134139The three years MOOC Experience of the University of Foggia
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135096
<p><em>A partire dalle raccomandazioni internazionali, dal 2016 l’Università di Foggia ha intrapreso una serie di azioni volte a promuovere un processo di rinnovamento delle pratiche e dei servizi, in risposta alle esigenze dei docenti universitari e degli studenti. All’interno del portale Eduopen, l’Ateneo foggiano ha erogato diversi corsi con l’obiettivo di innovare e riprogettare gli ambienti di apprendimento e sperimentare nuove tecnologie e metodologie, incoraggiando la partecipazione di tutti gli attori coinvolti. Tali aspetti sono strettamente collegati alla qualità della didattica, alla progettazione di percorsi di apprendimento in presenza e online, alla gestione di piattaforme e di risorse destinate non soltanto agli studenti iscritti ai singoli atenei, ma pensati per un pubblico globale. </em><em>In questo primo triennio, l’Università di Foggia ha erogato circa 30 corsi MOOC rivolti ad una utenza piuttosto variegata e composta per lo più da studenti universitari, docenti, professionisti o semplici “curiosi”. </em><em>Lo studio qui presentato, si configura come un primo tentativo di analisi descrittiva volta a fornire una accurata rappresentazione del fenomeno del dropout che si è verificato all’interno dei corsi MOOC offerti dall’ateneo foggiano. L’analisi parte da una lettura preliminare che aggrega i dati dell’offerta formativa MOOC considerando cinque variabili, limitatamente a 28 corsi dei 32 totali poiché sono stati esclusi i 4 Courseware. </em><em>In questa fase, la lettura dei dati ha unicamente lo scopo di descrivere dropout al fine di prevedere la probabilità di abbandono e quindi attivare strategie di retention che saranno oggetto della fase successiva dello studio.</em></p>Lucia BorrelliSara PerrellaAnna DipaceAlessia Scarinci
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2020-01-142020-01-148140145Professionalità docente: l’esperienza del Centro di Apprendimento Permanente (CAP) dell’Università di Foggia
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135091
<p>Le indicazioni normative e i cambiamenti dei processi di governance degli atenei italiani hanno influenzato la gestione e il coordinamento dell’attività didattica universitaria implicando la riprogettazione del corpo docente. Il ripensamento della gestione didattica deve configurarsi come la risultante della qualità strutturale, come pratica costitutiva che caratterizza in modo permanente l’organizzazione universitaria e che la aiuta a gestirne la complessità. (Simone & Marselli). Molte Università, sulla base anche degli studi incentrati sugli effetti dei teachers’ pedagogical training e sulle loro applicazioni metodologiche, hanno già incrementato la strutturazione di proposte formative rivolte al personale docente universitario costituendo Centri universitari per l’eccellenza nell’insegnamento o TLC (Centers for teaching and learning excellence and Faculty development). Tali centri hanno come esito finale una certificazione delle competenze acquisite attraverso il percorso formativo, riconosciuta anche ai fini carrieristici e retributivi (Vinci & Perla, 2018). Anche l’Università di Foggia si sta muovendo in tale direzione con la costituzione del Centro di Apprendimento Permanente con l’obiettivo di progettare e realizzare attività di formazione in servizio di tutto il personale dell’Ateneo, con specifico riferimento alle competenze didattico-metodologiche e tecnologiche.</p> <p>Tale contributo è l’esito dei processi di ristrutturazione dei processi di menagement didattici con particolare riferimento al corso dei docenti neoassunti, edizione 2017-2018.</p>Katia Caposeno
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2020-01-142020-01-148146151Apprendere divertendosi. Un’esperienza di gamification in contesto universitario
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135090
<p>La nascita del gioco ha origini antichissime, tanto da accompagnare la storia e l’evoluzione dell’uomo. Il gioco esercita sull’individuo un potere molto forte, e si configura come una straordinaria leva al cambiamento. L’apprendimento, infatti, avviene da sempre nell’uomo e negli animali, attraverso il gioco, simulando situazioni in contesto in una modalità ludica. Il diffondersi dei dispositivi digitali, delle ICT e le diverse modalità di apprendimento sperimentate da parte delle nuove generazioni hanno favorito il ricorso all’approccio ludico nei contesti educativi, al fine di rinnovare le tradizionali metodologie didattiche e rendere l’apprendimento più piacevole, coinvolgente ed accattivante. Il contributo descrive un’esperienza di gamification in contesto universitario realizzata attraverso un ambiente di apprendimento in rete, allestito con una serie di “serious games”, denominato LabG@me. Si illustrano le caratteristiche dell’ambiente, la metodologia adottata e i risultati di un questionario di gradimento finale.</p>Pierluigi Muoio
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2020-01-142020-01-148152157Un sistema di supporto alle decisioni dei dirigenti scolastici realizzato personalizzando la piattaforma Moodle
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135092
<p>In questo articolo viene descritto un sistema di supporto alle decisioni per i dirigenti scolastici realizzato impiegando come base la piattaforma Moodle ed effettuando integrazioni e personalizzazioni tali da trasformarla in un sistema che oltre a consentire la gestione e l’erogazione di percorsi formativi possa essere di supporto ai processi di una istituzione scolastica. Sono state delineate delle idee di gestione delle competenze, sono state descritte le funzionalità specifiche che possano venire incontro alle esigenze dei dirigenti, sono state proposte delle idee innovative basate sulla gestione delle competenze per l’allocazione del personale sulle attività e sulla programmazione degli interventi di aggiornamento professionale. L’idea progettuale è stata valutata attraverso un confronto con alcuni dirigenti scolastici della Regione Campania e il positivo riscontro è incoraggiante per l’avvio di una sperimentazione sul campo.</p>Sergio MirandaAntonio Marzano
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2020-01-152020-01-158158165Utilizzo di un MOOC in un corso universitario: studio dell’impatto in termini di apprendimento e gradimento
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135208
<p>I MOOC, acronimo di Massive Online Open Course, sono corsi gratuiti a cui possono iscriversi un elevato numero di utenti. Essi permettono una maggiore democratizzazione della formazione, facilitano la diffusione della cultura e consentono di rispondere ad una domanda di formazione sempre più ampia e diversificata, spesso difficilmente intercettabile dalle università convenzionali. I principali Atenei internazionali sono presenti con propri corsi nelle principali piattaforme MOOC.</p> <p>Il contributo descrive una sperimentazione condotta nell’a.a. 2018/19 consistente nell’introdurre in un Corso universitario la fruizione di un MOOC. Obiettivo del lavoro è quello di studiare l'impatto sia in termini di apprendimento che di gradimento dell'uso del MOOC in sostituzione alle lezioni frontali.</p> <p>I risultati quantitativi ottenuti dagli studenti nelle attività valutative relative agli argomenti trattati nel MOOC e i dati qualitativi raccolti con un questionario anonimo di gradimento hanno evidenziato come le metodologie didattiche siano risultate efficaci e pertanto consentono di affermare che i MOOC potrebbero essere utilmente inseriti nei percorsi di studio universitari.</p>Maria Renza GuelfiMarco MasoniJonida ShtyllaAndres Robert Formiconi
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2020-01-152020-01-158166171Innovazione didattica nell'insegnamento di Istologia del corso di laurea in Medicina e Chirurgia
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135207
<p>L’insegnamento di Istologia del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze presenta alcune criticità legate all’elevato numero di studenti iscritti al I anno, il numero contenuto dei microscopi per le lezioni pratiche e il ridotto numero dei docenti titolari del corso. Tali criticità rendono complicato garantire lezioni pratiche di importanza fondamentale per questo insegnamento.</p> <p>Il contributo descrive come è stata riprogettata e riorganizzata l’offerta formativa, il materiale didattico e la modalità di verifica finale con l’obiettivo di introdurre nuovi approcci pedagogici capaci di migliorare i processi di apprendimento e nel contempo di ottimizzare le ore di attività frontali e pratiche rivolte al numero elevato degli studenti.</p> <p>L’approccio didattico utilizzato ha incrementato il numero di studenti che ha superato l’esame al primo tentativo con una riduzione del tempo dedicato alle prove d’appello da part dei docenti titolari del corso.</p>Jonida ShtyllaMaria Renza GuelfiMarco MasoniMaria Giuliana VannucchiDaniele Bani
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2020-01-152020-01-158172175Problem solving with an Advanced Computing Environment to learn Mathematics
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135147
<p>By solving contextualized problems, students can gain tools to investigate and explain phenomena of the world around us, favoring the development of a conscious citizenship. In our constantly evolving modern society, it is essential for students to acquire digital skills. Therefore, it is even more important to solve problems through technologies, such as an ACE (Advanced Computing Environment). This allows to perform numerical and symbolic computations, to create 2 and 3 dimensions graphs, to write procedures and to program interactive components in order to generalize the resolution. In this paper, the workshop “Problem Solving with an ACE” is presented, which consisted of 4 two-hour long meetings, and involved twenty-four 11 th grade students of the upper secondary school “Galileo Ferraris” of Turin. It took place in a computer lab, during curricular hours. Disciplinary topics treated were agreed with the Mathematics teacher of the class, allowing the insertion of the workshop hours in the normal lesson planning. The goal of this paper is to discuss an example of a possible design of problem solving activities with the use of an ACE to teach Mathematics, which could be proposed to students throughout the school year.</p>Cecilia FissoreFrancesco FlorisMarina MarchisioMarta Pulvirenti
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2020-01-152020-01-158176181L'attuale dell’inattuale: la ridondanza
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135143
<p>Il contributo apre alla necessità di verificare se anche in educazione, come in biologia, sia possibile riconoscere nel ‘surplus’, e quindi nella ridondanza, anche tecnologica, percepita il più delle volte come inutile, se non addirittura dannosa, un ‘laboratorio di varietà’ al quale potere attingere per trovare soluzioni creative. Alla creatività è, infatti, riconosciuta oggi una funzione strategica fondamentale ai fini della gestione della complessità e trasversale rispetto a tutte le competenze chiave (Raccomandazione del Consiglio del 22 maggio 2018). Trovare il modo di alimentare la creatività è, dunque, sicuramente in prospettiva futura una delle priorità della riflessione pedagogica. Si procederà, quindi, presentando gli studi di matrice biologica che hanno contribuito a ribaltare il senso e l’importanza della ridondanza, analizzando, in seguito, mediante una systematic review, se e in che modo vi sia traccia di questo nuovo modo di intenderla negli studi di area pedagogica. Si concluderà, infine, tracciando i possibili sviluppi di questa pista di ricerca.</p>Ines Giunta
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2020-01-302020-01-308182187Accompagnare al riconoscimento delle Competenze Chiave Europee nelle Piccole e Medie Imprese: il ruolo dell'analisi del lavoro
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135120
<p class="AbstractText">Il presente contributo affronta il tema del riconoscimento e validazione delle competenze chiave europee in contesto lavorativo e nelle situazioni di lavoro e produzione. La ricerca-intervento presentata, condotta in un distretto di artigianato industriale della moda di lusso italiano, illustra alcune fattori per un’efficace progettazione e conduzione del dispositivo al fine di giungere all’auspicata trasformazione delle pratiche, delle rappresentazioni dei ruoli organizzativi e del genere professionale: la tipologia di apprendimenti, prevalentemente taciti e situati, la necessità di repertori contestualizzati alle situazioni di lavoro, la personalizzazione dell’ accompagnamento in funzione delle capacità riflessive e di concettualizzazione degli attori aziendali e, non ultimo, la valorizzazione della dimensione collettiva. L’analisi del lavoro e la Didattica Professionale possono fornire il quadro teorico e gli strumenti metodologici per rispondere a tali esigenze, sia sul piano della progettazione formativa, che della progettazione e conduzione dell’accompagnamento.</p>Mariachiara PacquolaChiara Biasin
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2020-01-302020-01-308188194Reflections on the experience of distance learning in the health professions
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135114
<p>This contribution aims to reflect on the many years of experience in online teaching within the Degree Courses of Health Professions at the University of Genoa. The students (around 250) are spread over the whole Region located in the structures in which they carry out training activities; Obviously, the structure of distance learning has been applied only to theoretical modules with the provision of materials to support the study of the subject (video lectures, slides, in-depth material), exercises / self-assessment tests, in in-depth interventions. The study focuses on two courses: Sociology and Anthropology</p>Anna SiriMarina Rui
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2020-02-202020-02-208195200Mobile devices at school
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135089
<p>Il contributo propone gli esiti di una ricerca condotta per due anni in una scuola Secondaria di Secondo Grado in cui è stata sperimentata l’introduzione di dispositivi di mobile learning e ne sono state analizzate le ricadute studiate su molteplicità di aspetti: approccio didattico dei docenti, ricadute sulle relazioni docente-studente e tra studenti, approccio allo studio, ricadute in termini di apprendimento e di sviluppo delle competenze. L’obiettivo del presente contributo è quello di presentare gli esiti della valutazione delle competenze degli studenti coinvolti nella sperimentazione al fine di discutere le ricadute dell’uso sistematico dei mobile devices per la didattica sul livello di sviluppo delle competenze. Attraverso un confronto, con due gruppi sperimentali e uno di controllo, tra gli esiti della valutazione delle competenze e gli esiti della valutazione degli apprendimenti, nonché l’analisi dei focus group condotti con gli studenti, è emerso che l’introduzione dei dispositivi mobili in classe veicola modalità di approccio allo studio che rispecchiano gli stili cognitivi dei giovani, aumentandone le opportunità e potenzialità espressive. Pertanto, non risulta significativamente mutata l’acquisizione degli apprendimenti, nonostante un’incrementata motivazione allo studio iniziale, quanto, piuttosto, la possibilità espressiva degli studenti di fronte a compiti meta-cognitivi ideali per valutare le competenze.</p>Michele BaldassarreValeria TamborraAlberto Fornasari
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2020-02-202020-02-208201207Spazi personali e professionali di apprendimento nelle virtual learning community dell’Associazione Italiana Biblioteche
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135121
<p>Il presente contributo si propone di analizzare alcune esperienze formative in modalità e-learning che i professionisti iscritti all’Associazione Italiana Biblioteche hanno effettuato in questi ultimi anni per aggiornarsi costantemente, utilizzando ambienti di apprendimento in rete dinamici, di natura costruttivista, fortemente concentrati sulla costruzione e sullo scambio di conoscenze. Verranno illustrati diversi spazi di apprendimento personali e di gruppo, partendo dall’analisi di alcune virtual learning community (VLC) nate su differenti piattaforme: Moodle, la piattaforma per la formazione on-line di Indire, il portale Sofia del MIUR con le relative classi virtuali su Edmodo. Partendo dall’analisi di queste esperienze, l’articolo mira a descrivere la costruzione del sapere professionale in un momento storico in cui le comunità di pratica si sono trasformate in comunità virtuali.</p>Patrizia Luperi
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2020-02-202020-02-208208213Commitment of teachers in a digital learning project to reduce school failure in STEM and linguistic subjects
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135127
<p>The project “Scuola per Tutti” took place during the school year 2017/2018 in the secondary school Amaldi-Sraffa of Orbassano in order to recover school failures of 9<sup>th</sup> and 10<sup>th</sup> grade students in English, Mathematics, Latin and Physics. A tutor, who was specifically trained on the methodologies of the project, held each course during afternoon meetings at school and online tutorings via a web-conferencing software. The goal of the project was not only to overcome learning difficulties but also to reduce the phenomenon of early school leaving, to increase motivation in studying and to facilitate the transition between lower and upper secondary school. In order to do so, a virtual learning environment was chosen, integrated with different plugins that allow the implementation of collaborative and cooperative learning as well as adaptive teaching, problem solving and learning by doing, thanks to the possibility of creating and sharing interactive materials.</p> <p>Besides technologies, the key point for the success of the project was the close cooperation between tutor and teachers in order to provide a better education continuity. Results will show that the project had a higher impact on those students whose tutor and teacher carried out a successful collaboration.</p>Marta PulvirentiAlice BaranaMarina Marchisio
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2020-02-202020-02-208214219Progetto t-CLA: il ruolo del tutor online nell’erogazione di un corso blended di lingua inglese
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135219
<p>Il contributo presenta un progetto di ricerca in corso di svolgimento presso il Centro Linguistico di Ateneo (CLA) dell’Università degli Studi di Perugia che vuole indagare l’importanza del ruolo dell’e-tutor in un corso di Inglese B1 erogato in modalità blended. Il contributo presenta il percorso di formazione e il processo di tutoring online considerato come fattore critico di successo nell'apprendimento dell'e-learning da parte degli studenti. Il progetto presentato ha previsto tre fasi: la formazione iniziale degli e-tutor, l’erogazione del corso in blended, la valutazione del percorso.</p> <p> </p>Monique Carbone CintraChiara SolaMaria FilomiaFloriana FalcinelliLuca AvelliniJulia Boone
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2020-02-202020-02-208220226Technologies and new communication models for a didactic digital intelligence ESP
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<p class="p1"><span class="s1">Artificial intelligence (AI) is the future of mankind, which in positive terms, is compared to a "New Industrial Revolution". However, as Ross (2018) points out, the fact that an algorithm guides intimate aspects of our lives is shocking.<span class="Apple-converted-space"> </span>A utopian but true idea, because in everyday life educators are “Translators" i.e. manufacturers of algorithms for teaching in the info sphere... If only we thought about search engines, which no longer give only information, but explanations, we would realize that society no longer requires skills, but rather "Excellence": The new communication belongs to the NLG languages and, therefore, the transmission is done through synthetic, standardized and non-compositional techniques and by areas...As Languages evolves, "Knowledge" is described by formal grammars and entrusted to technologies. The new communication delegates the elevation of the languages of Natural Language Generation (NLG) to the mathematical, technological and human sciences. The team follows the models: - Scaramuzzino (2016) with an explanation of the phono-morphic-syntactic and semantic characteristics of the languages LSP; Bernardini (2010), who explains the question of the replacement of L1 in L2 for the predictive detection of belonging of the ESP to the LSP. The focal parts of the research are: 1) information retrieval through the description of models; 2) retrieval techniques and new systems of text retrieval and description of digital intelligence) 3 conjecture of the epistemological status of ESP and at the same time of belonging to the LSP codes. </span></p>Ritamaria BUCCIARELLIRoberto CAPONEMarianna GRECOJavier Julian ENRIQUEZFrancesca SANTORORaffaele MARCONEFrancesco Saverio TORTORIELLOGiulia SAVARESE
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2020-06-152020-06-158227233Riduzione carico cognitivo estraneo e apprendimenti multimediali in un ambiente di web conference
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135272
<p>Nella didattica erogativa, convenzionale e non (presenza, blended, flipped), una parte importante è svolta dalla comunicazione audiovisiva, sotto forma di videolezioni, video didattici, web conference. La nostra idea è che ogni artefatto cognitivo per avere un impatto significativo sugli apprendimenti deve essere progettato in base a precisi paradigmi teorici che ne vincolano l’utilizzo. In linea con indicazioni provenienti dalle teorie sugli apprendimenti multimediali e sul carico cognitivo. Sulla base di queste indicazioni è stata verificata la funzionalità didattica della presentazione multimediale in un ambiente di web conference all’interno di un insegnamento universitario in presenza, rivolto a studenti in aula e studenti in aula virtuale. Individuata un’ipotesi è stata messa in atto una ricerca sperimentale con manipolazione intenzionale di variabili indipendenti (manipolazione visuals, manipolazione visuals e impiego di una sessione di chat) il cui risultato è stato misurato attraverso una variabile dipendente (gli apprendimenti); allo studio hanno partecipato un gruppo di controllo e due gruppi sperimentali. I risultati della ricerca hanno confermato l’ipotesi: la valorizzazione del contenuto didattico presentato dal docente universitario tramite la web conference in accordo con i principi di apprendimento multimediale, in termini di riduzione del carico cognitivo estraneo, aumenta i risultati dell'apprendimento degli studenti che seguono online. </p>Giovanni Ganino
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2020-05-292020-05-298234239Il progetto DIDI - Didattica Differenziata: scuole che fanno la differenza. Un’indagine su motivazione e cambiamento.
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135148
<p class="AbstractText">Dopo aver illustrato le basi teoriche della differenziazione didattica, il contributo approfondirà il progetto “DIDI - Didattica Differenziata: scuole che fanno la differenza” della durata di otto mesi (Novembre 2018 – Giugno 2019) promosso dall’IC Mariti di Fauglia, già capofila dell’idea Apprendimento Differenziato del movimento Avanguardie Educative e fondatore della rete Senza Zaino, e da alcune scuole dell’Italia centrale afferenti alla rete Senza Zaino e da INDIRE come partner scientifico all’interno di un accordo di ricerca, in risposta al bando MIUR relativo alla Didattica Differenziata. Infine si introdurrà l’indagine qualitativa (Maggio – Giugno 2019) finalizzata a comprendere le motivazioni che hanno portato i corsisti a prendere parte al progetto <a name="_Hlk7773708"></a>e ad approfondire come la partecipazione al progetto abbia modificato il modo di “fare scuola” quotidiano dei docenti partecipanti. L’indagine, realizzata tramite un questionario online, terminerà a Giugno 2019 in concomitanza con la conclusione del progetto.</p>Michelle PieriMaria Elisabetta Cigognini
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2020-01-142020-01-148240244Progetto “Comunità educante e tecnologie”
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135228
<p>La scuola ha la responsabilità di intraprendere la sfida alle micro-conoscenze promuovendo un nuovo “umanesimo digitale”.</p> <p>L’esperienza-studio di comunità educante nella secondaria di primo grado con tecnologie, dimostra che la scuola sa affrontare la sfida pedagogica contemporanea.</p> <p>Il Progetto “Comunità educante e tecnologie”</p> <p>La scuola aperta a comunità locali, associazioni, biblioteche, fondazioni, centri di studio costruisce il sapere della storia locale sul periodo 1930-1945 raccogliendo dati e informazioni, facendo visite ai luoghi, ricerche di archivio e interviste. Gli alunni, sulla base delle testimonianze storiche, di letture, suggestioni dalle opere, hanno individuato sette personaggi, tutti ebrei, le cui identità, vita, esperienza sono inventate, ma verosimili. Rifacendosi alle parole di una autorevole testimone, hanno dato voce a sette personaggi per rappresentare le persone che sono state deportate in lager attraverso diverse tipologie testuali: lettera personale, canzone, pagina di diario, poesia accompagnati da immagini e disegni. Il materiale è oggetto di discussione pubblica prima della rielaborazione finale e della pubblicazione di e-book e di stampa riservata alle biblioteche. Molteplici ambienti tecnologici sono stati di supporto fondamentale per il lavoro.</p> <p>La valenza del metodo è dimostrata dagli esiti molto alti delle classi coinvolte nelle prove Invalsi, esiti migliori rispetto a classi dell’Istituto e della Regione.</p>VANNI SAVAZZI
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2020-07-082020-07-088245250Il Service Learning per promuovere competenze professionali e di cittadinanza: il caso dell’ISI Sandro Pertini di Lucca
https://je-lks.org/ojs/index.php/R-EMEM/article/view/1135151
<p>Il contributo illustra i primi esiti di uno studio di caso realizzato per descrivere l’esperienza di Service Learning (SL) della scuola secondaria di secondo grado ISI “Sandro Pertini” di Lucca nell’ambito delle attività del Movimento delle Avanguardie educative (AE). Per lo studio di caso sono stati utilizzati strumenti qualitativi di raccolta dati: analisi documentale, interviste semi- strutturate, focus group, schede di narrazione. Sono stati coinvolti: la dirigente scolastica, i docenti referenti, gli studenti e i soggetti del territorio di riferimento. La scuola ha realizzato un’azione di SL finalizzata alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale della città di Lucca. Una delle azioni ha previsto l’apertura di un Punto di informazione turistica in cui gli studenti esercitano il ruolo di guide turistiche. I risultati mostrano che l’esperienza di SL è stata l’occasione per avviare un percorso di trasformazione della progettazione delle attività didattiche, degli ambienti di apprendimento e dei modelli di organizzazione scolastica, in linea con il Movimento delle AE. I dati raccolti hanno anche consentito di comprendere la significatività dell’esperienza svolta dagli studenti sulla base delle dimensioni di qualità educativa di un percorso di SL individuate in letteratura.</p>Lorenza OrlandiniChiara GiuntiStefania ChipaLaura Tortoli
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2020-07-072020-07-078267273